Citazioni

 

“[…] Gran parte delle caratteristiche di questo linguaggio musicale non comparvero una alla volta in bell’ordine, bensì sporadicamente, a volte in gruppo e a volte isolate, e insomma in un modo che non può soddisfare chi ama i contorni netti e precisi. Il periodo tra il 1750 e il 1775 fu infatti caratterizzato infatti dall’eccentricità, dallo sperimentalismo a volte fine a se stesso, il risultato del quale son opere che ancora oggi sono difficilmente accettabili a causa della loro stranezza. Eppure ogni esperimento riuscito e ogni sviluppo stilistico che divenne parte integrante del cinquantennio successivo erano caratterizzati dalla tendenza alla costituzione di un nuovo stile espressivo basato sulla tonalità”.

- Charles Rosen

“Accanto a C.P.E. Bach, Haydn sembra un compositore prudente e sobrio: le irregolarità delle sue frasi e delle sue modulazioni paiono persino timide rispetto a quelle del più anziano collega. Senza precedente è invece la sintesi, gradualmente prodotta da Haydn negli anni a cavallo del 1770, fra irregolarità drammatica e simmetria complessiva. Fino ad allora, la simmetria formale delle sue opere era esteriore, a volte puramente meccanica: gli effetti drammatici disgregavano le strutture oppure erano resi possibile da una organizzazione complessiva molto allentata. Haydn sviluppò in seguito uno stile in cui gli effetti maggiormente drammatici sono essenziali per la forma, ossia la giustificano e contemporaneamente sono da essa giustificati (preparati e risolti). Il classicismo temperò in Haydn la violenza, ma non ridusse né smussò le irregolarità. Fu quella tradizione di eccentricità a proteggerlo dalla scipitezza del modo rococò e galante. Di una generazione più giovane, Mozart crebbe con quest’ultimo stile quando ormai la maniera tardobarocca di C.P.E. Bach era sostanzialmente passata di moda; dovette dunque sviluppare da sé il gusto per l’asimmetria e per la discontinuità drammatica, in parte traendo ispirazione dalla conoscenza della musica di J.S. Bach.”

- Charles Rosen

“Ciò che rende particolarmente difficile lo studio della storia della musica, come quella di qualsiasi arte, è che l’oggetto dell’interesse è l’eccezione, non la regola”

- Charles Rosen

 

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